Nell'analisi dell'impatto socio-economico del
lavoro domestico in Italia, il primo aspetto da considerare è la dimensione quantitativa di un fenomeno in forte espansione nell'ultimo decennio e che riguarda poco meno di
un milione di lavoratori (al netto degli irregolari).
Secondo i dati
INPS, nel 2015 in Italia si contano 886.125 lavoratori domestici assunti dalle famiglie italiane. Seppur nell'ultimo anno si sia registrato un lieve calo (-2,3%), il numero complessivo è cresciuto mediamente del 42% dal 2007.
L'andamento è stato tuttavia altalenante, influenzato fortemente da misure amministrative e normative, in particolare la c.d.
sanatoria del 2012, che ha portato il numero di lavoratori domestici sopra il milione di unità (le domande di regolarizzazione nel 2012 sono state 134.576).
Nello stesso anno sono state introdotte sanzioni più severe per i
datori di lavoro non in regola, dando però la possibilità di “sanare” le posizioni irregolari. Il periodo per presentare le domande andava da settembre ad ottobre (circa 1 mese) e le domande presentate sono state oltre 130 mila, di cui 115.969 per il settore domestico.
L'elevato numero di
domande di regolarizzazione nel settore domestico trova diverse motivazioni.
In parte si tratta di rapporti di lavoro in essere già da tempo, che vengono regolarizzati grazie alla sanatoria. Un'altra componente è però ascrivibile ad altri settori, che hanno utilizzato la sanatoria per regolarizzare lavoratori ad un costo più basso rispetto ad altri canali, salvo poi cambiare datore di lavoro (e settore) una volta ottenuta la regolarizzazione.
Questa pratica sembrerebbe essere confermata dalla diminuzione di lavoratori domestici avvenuta negli anni successivi: analizzando solo l'intervallo dal 2012 al 2015, si sono perse circa 122 mila posizioni, mentre la popolazione italiana ha continuato ad invecchiare e l'occupazione femminile è leggermente cresciuta. Nel periodo complessivo analizzato (2006-2015), invece, il numero di lavoratori domestici è quasi raddoppiato, anche se l'aumento più intenso si è registrato tra il 2006 e il 2009 (+105%). Per la consultazione dei dati e delle relative tabelle è possibile scaricare il
Dossier DOMINA n.1.