Osservando la distribuzione dei contratti di
lavoro domestico regolari, ovvero dichiarati all'
INPS, circa la metà si trova al Nord, ma si registra una cospicua presenza anche al Centro e al Sud. Interessante invece notare la presenza ogni 1.000 abitanti, più intensa al Centro (21,0 x1000) e più debole al Sud (9,3 x1000), con una media nazionale di 14,6 lavoratori domestici ogni mille abitanti.
Pur essendo un fenomeno diffuso sia al Nord che al Sud, le dinamiche principali sono piuttosto diverse. Nel
Sud Italia il lavoro domestico è dovuto principalmente alle fragilità del sistema locale di protezione sociale, legate a carenze strutturali dei servizi assistenziali e del sistema sanitario. Nel Nord Italia, invece, i fattori chiave sono l'invecchiamento della popolazione e la maggiore partecipazione femminile al mondo del lavoro.
Analizzando la distribuzione a livello provinciale, si può notare una forte concentrazione nelle
grandi città: le prime 10 province registrano il 45% del totale dei lavoratori domestici.
Al primo posto troviamo Roma (118 mila, pari al 13,4% del totale), seguita da Milano (91 mila, 10,3%) e Torino (42 mila, 4,8%): oltre un quarto dei lavoratori domestici in Italia risiede in queste tre province.
Se rapportiamo il numero di lavoratori domestici agli abitanti, si evidenzia come Palermo e Napoli siano in realtà al di sotto della media nazionale. Molto al di sopra si collocano Milano e Roma, anche se il primato spetta a Cagliari, con 38 lavoratori domestici ogni 1.000 abitanti.
Per la consultazione complleta dei dati si consiglia la lettura del
Dossier DOMINA n.1.