In Sardegna i
lavoratori domestici regolarmente assunti dalle famiglie sono in costante aumento: è un caso anomalo a livello nazionale. Dati Inps, elaborati dall’Osservatorio Nazionale DOMINA sul Lavoro Domestico, evidenziano un aumento degli assunti del 15,5% rispetto al 2012, con una netta prevalenza di
badanti (67,8%) rispetto alle
colf. Nell’isola, inoltre, in controtendenza rispetto al resto del Paese, la maggioranza di colf e badanti regolari sono italiane: 38.144 su 47.072, oltre l’81% (dati Inps 2020, riferiti al 2019).
“Le ragioni di questi dati vanno ricercate in una normativa regionale particolarmente lungimirante che sostiene le
famiglie e, contemporaneamente, agevola l’
emersione del lavoro nero” Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale DOMINA. Vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta.
La Regione Sardegna ha istituito un “
Fondo per la non autosufficienza” (art. 34 legge 2 del 29/05/2007) grazie al quale eroga annualmente finanziamenti ai Comuni per interventi socio-assistenziali a favore di bambini, giovani, adulti e anziani con disabilità grave. Gli obiettivi sottesi al provvedimento economico sono lo sviluppo della piena potenzialità della persona, il sostegno alle cure familiari e la piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società. Il fondo è alimentato da risorse regionali, statali e comunitarie ed è destinato alla realizzazione di un sistema integrato di servizi e interventi a favore delle
persone non autosufficienti e dei nuclei di appartenenza.
Politica sociale regionale, il punto con Nella Milazzo, Filcams Cgil Sardegna
La politica sociale messa in campo dalla Regione prevede anche risorse destinate al finanziamento di un
programma sperimentale a sostegno dei nuclei familiari per la cura dei casi più gravi. Sono previsti contributi economici pari a 3mila euro l’anno da destinare al
lavoratore domestico che assiste la persona non autosufficiente, purché in regola con la normativa e nel rispetto dei contratti di lavoro.
“Un aiuto importante alle famiglie riconosciuto in proporzione al reddito, che garantisce anche le assunzioni regolari delle badanti”, afferma
Nella Milazzo, segretaria regionale Filcams Cgil Sardegna. Il lavoro nero nel settore, purtroppo, è ancora radicato anche nell’isola, “ma questo tipo di assistenza sociale, garantita ormai da oltre 12 anni, ne incoraggia l’emersione”, continua Milazzo. Tuttavia, osserva la sindacalista, “la legge regionale aiuta senz’altro ad arginare il problema del lavoro nero, ma non copre tutte le necessità”, osserva Milazzo, “le condizioni economiche di molte famiglie non consentono ancora di assumere regolarmente i lavoratori domestici”.
“In Sardegna la
disoccupazione è un problema grave”, spiega ancora Milazzo. Il dato di disoccupazione è più alto della media nazionale (14,7% nel 2019) e la carenza di lavoro è particolarmente alta per le donne. Molte
donne italiane e straniere vedono nel lavoro domestico l’unica possibilità di occupazione. L’ulteriore rafforzamento di un
sistema di welfare che ha già dimostrato di ottenere risultati positivi, potrebbe incidere significativamente sull’aumento del lavoro regolare, sostenendo contemporaneamente famiglie e lavoratori domestici.
Redazione DOMINA
13/08/2020