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Il lavoro domestico nelle regioni d’Italia
Il Rapporto annuale dell’Osservatorio DOMINA, giunto nel 2024 alla sesta edizione, offre una panoramica sul fenomeno del lavoro domestico in Italia. Tuttavia, l’analisi nazionale non consente di cogliere tutte le differenze e le specificità territoriali che caratterizzano il nostro Paese. Per questo motivo, l’Osservatorio approfondisce, attraverso venti schede regionali, le caratteristiche del lavoro domestico nelle singole regioni italiane.
A livello nazionale si ha una lieve prevalenza di Colf sul totale dei lavoratori domestici (50,4%). Ciononostante, solo in otto regioni è confermata la prevalenza di colf. I valori massimi si registrano nel Lazio (68,4%), in Sicilia (65,3%) e in Campania (62,5%). Al contrario, dodici regioni presentano una prevalenza di badanti. In questo caso, le regioni con la più alta percentuale di badanti sono Trentino Alto Adige (72,0%) e Sardegna (70,6%).
Mettendo in relazione il numero di lavoratori domestici con il numero di datori di lavoro, a livello nazionale si ottiene una proporzione di 110,1 datori di lavoro ogni 100 lavoratori domestici. naturalmente, questo divario deriva dal fatto che un lavoratore può prestare servizio per più famiglie contemporaneamente. Il rapporto datori / lavoratori raggiunge i valori massimi nel Lazio (131,1 ogni 100) e in Sicilia (124,0). In Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, invece, il valore scende sotto quota 100, segno che prevalgono i casi in cui un datore di lavoro assume contemporaneamente più di un lavoratore.
Il Rapporto 2024 dell’Osservatorio DOMINA, inoltre, approfondisce alcuni aspetti specifici a livello territoriale. Ad esempio, la diminuzione dei lavoratori domestici registrata nel 2023 a livello nazionale (-7,6%), è più accentuata in Campania (-11,3%), e Calabria (-12,3%), mentre è meno marcata in Sardegna (-1,4%) e in Friuli-Venezia Giulia (-5,2%).
Per quanto riguarda la presenza straniera tra i lavoratori domestici, mediamente al 68,9% a livello nazionale, si raggiunge il 79,9% in Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna. Sopra il 70% anche altre cinque regioni del Centro-Nord. In quattro regioni, invece, si ha una prevalenza di lavoratori domestici italiani: Molise, Puglia, Basilicata e Sardegna. In Sardegna, addirittura, gli italiani rappresentano l’82,2% dei lavoratori domestici.
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Il rapporto tra lavoratori domestici e popolazione residente evidenzia invece una maggiore presenza del fenomeno nelle regioni del Centro. Se la media nazionale è di 14,1 lavoratori domestici ogni 1.000 abitanti, la percentuale raggiunge il 29,7 per mille in Sardegna e supera il 20 per mille in Lazio, Toscana e Umbria. Sotto il 10 per mille, invece, troviamo sei regioni del Sud: Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Calabria e Basilicata.
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Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “il lavoro domestico è lo specchio del Paese, riflettendo le specificità regionali dovute a ragioni storiche, culturali, demografiche e socio-economiche. Per questo, ogni anno l’osservatorio DOMINA dedica particolare attenzione alle schede regionali, che includono i principali dati del settore e sono arricchite dall’analisi delle misure di assistenza e welfare familiare. Conoscere questi dati è molto utile per chi lavora nel settore ma anche per chi è chiamato a legiferare e dare supporto alle famiglie, proprio a partire dalla realtà dei fatti e dalle esperienze concrete”.