Libretto Famiglia: boom durante la pandemia

Incentivi statali e chiusura delle scuole spingono la crescita

Il  Libretto Famiglia  è  uno  strumento  entrato  in  vigore  nel  2017,  in  sostituzione  dei  c.d.  “Voucher”.  L’attuale normativa sulle prestazioni di lavoro occasionale (art. 54 bis, legge 21 giugno 2017, n. 96 di conversione del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50) prevede infatti un libretto nominativo prefinanziato, composto da titoli di pagamento del valore nominale orario 10 euro, spendibili per tre tipi di attività:
  • piccoli lavori domestici, inclusi i lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione;
  • assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità;
  • insegnamento privato supplementare.
Sebbene  in  vigore  dal  2017, il suo utilizzo è stato piuttosto modesto fino al 2019, per poi crescere esponenzialmente nel 2020.
 

I dati sui lavoratori domestici assunti tramite Libretto Famiglia

L’Osservatorio DOMINA sul lavoro domestico ha analizzato i dati relativi al periodo 2019-2020, confrontando la  situazione  alla  luce  dell’emergenza  Covid.  Prima  della  pandemia,  il  Libretto  Famiglia  era  utilizzato  dalle famiglie  italiane  per  poche  categorie  di  lavori.  Infatti,  nel  2019  i  lavoratori  domestici  assunti tramite Libretto Famiglia erano poco più di 21 mila. Dal 2020, essendo stato scelto dal legislatore per la gestione del bonus baby sitter [1], questo strumento ha visto una crescita esponenziale.  

I lavoratori pagati tramite libretto nel 2020 sono stati 580 mila (+559 mila rispetto al 2019, con un aumento di 27 volte), per un volume economico di 687 milioni di euro a fronte di 63 milioni di ore lavorate.

Secondo l’Osservatorio  DOMINA,  questo  incremento  è stato determinato sia dall’incentivo  statale che dai comportamenti delle famiglie per gestire la chiusura delle  scuole a causa della pandemia.  Confrontando  i dati mensili tra 2019 e 2020, prendiamo in esame da un lato i lavoratori assunti tramite Libretto Famiglia e, dall’altro lato, la dinamica delle assunzioni e delle cessazioni dei rapporti di lavoro domestico.

Nel 2019 il numero di lavoratori domestici assunti tramite Libretto Famiglia aveva sempre oscillato tra 6 mila e 11 mila unità mensili, senza scostamenti di rilievo.  
Nel  2020,  invece,  tale  indicatore ha registrato un picco improvviso nel mese di marzo  (primo  lockdown), superando le 100 mila unità, e ha continuato a crescere fino a giugno, quando ha superato le 300 mila unità.
Nei mesi estivi tale numero ha  cominciato a diminuire, tornando nell’ordine delle 10-13 mila unità a partire da settembre.

Serie storica badanti per genere e nazionalità

Serie storica badanti per genere e nazionalità
 

I lavoratori beneficiari del Libretto Famiglia: genere e dati regionali

Tra  i  lavoratori  beneficiari  del  Libretto Famiglia,  vi  è  una  netta  prevalenza  di  donne  (oltre  70%).  Tuttavia, questa incidenza ha avuto un andamento poco costante: nel 2019 ha registrato un picco nei mesi di giugno e  luglio,  sfiorando  l’85%,  mentre  nel  2020  ha  registrato  una  progressione  continua,  arrivando  a  sfiorare  il 90%.

È  possibile,  inoltre,  analizzare  i  dati  a  livello  regionale.  Confrontando  la  media  di  beneficiari  mensili  tra  il 2019 e il 2020, l’aumento è stato di 11,5 volte, con picchi nelle regioni del Sud, di oltre 30 volte.

Nel  III  Rapporto  Annuale  DOMINA  sul  Lavoro  Domestico  2021  si  riscontra  che  le  regioni  con  un  utilizzo maggiore sono state Lombardia, Veneto, Lazio, Piemonte ed Emilia Romagna. Se prima del Covid in queste regioni l’utilizzo del libretto lavoro non superava i 1.300 lavoratori mensili, nell’anno della pandemia si sono superate le 8 mila unità mensili per Piemonte ed Emilia Romagna, arrivando alle 10 mila per Lazio e Veneto.
In Lombardia nel 2020 sono stati pagati tramite libretto di lavoro 19 mila lavoratori al mese.

A  livello  di  crescita  sono  le  regioni  del  Sud  ad  indicare  quella  maggiore,  dove  l’utilizzo  mensile  è  stato  in media  30 volte  maggiore.  In  Basilicata  nel  2019  mensilmente  si  sono  registrati  solo  20  lavoratori  domestici pagati  tramite  libretto  famiglia,  nel  2020  sono  stati  744.  Lo  stesso  per  la  Sicilia  (dai  150  ai  4.591)  o  per Calabria (dai 61 ai 2040).


Serie storica badanti per genere e nazionalità

Serie storica badanti per genere e nazionalità


Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “Il Libretto  Famiglia  è  stato  scelto  dal legislatore  come  strumento  per  la  gestione  del  “Bonus  Baby  Sitter”  e,  da  allora,  il  suo  utilizzo  ha  registrato una  crescita  esponenziale.  Si  tratta  di  una  forma  di  regolarizzazione  che  consente  l’emersione  di  alcuni rapporti di lavoro, anche se per periodi limitati. Durante la pandemia le famiglie hanno ricorso enormemente ai servizi di lavoro domestico, sia per l’affidamento dei bambini (pensiamo ai momenti in cui le scuole  sono rimaste chiuse o con didattica a distanza) che per la cura degli anziani (categoria particolarmente vulnerabile e a rischio). Per questo, è fondamentale incentivare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari, in modo da garantire sicurezza e tutela a tutte le parti coinvolte”.



Redazione DOMINA
23 Settembre 2021




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[1] Aiuto economico dato alle famiglie (importo variava dai 1.200 euro ai 2.000 euro, in base alla tipologia di lavoratore) per aiutarle  a  far  fronte  ai  provvedimenti  di  sospensione  dei  servizi  educativi  per  l’infanzia  e  delle  attività  didattiche  nelle scuole di ogni ordine causate dalla pandemia.
[2] La somma dei dati mensili non coincide con il numero annuo di lavoratori, dato che lo stesso lavoratore può essere conteggiato per diverse mensilità.

 

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