Il lavoro domestico nelle regioni italiane

Le peculiarità del territorio

Parlare del fenomeno del lavoro domestico a livello nazionale aiuta a cogliere gli aspetti salienti e le principali dinamiche, ma non permette di evidenziare le peculiarità dei singoli territori.
La realtà italiana, infatti, è fatta di specificità territoriali molto marcate, sia dal punto di vista sociale che economico. Per questo, sin dalla sua nascita, l’Osservatorio DOMINA sul lavoro domestico dedica un’attenzione particolare alle realtà delle diverse regioni. Nel 5° Rapporto annuale sul lavoro domestico vengono riportate per ogni regione delle schede territoriali con i dati specifici dei lavoratori domestici e dei datori di lavoro domestico. Per riuscire a far capire come l’Italia sia costituita da una tavolozza di colori e tendenze diverse, analizziamo alcune di queste caratteristiche territoriali.

Presenza territoriale del lavoro domestico
Nell’anno 2022 i lavoratori domestici contribuenti all’INPS sono quasi 900 mila, con una riduzione rispetto al 2021 pari al -7,9% (-76.548 lavoratori). Gli effetti della “sanatoria”, la norma che ha consentito la regolarizzazione di molti lavoratori domestici stranieri, si sono esauriti nel 2022 portando gli assunti regolari ai livelli del 2016.
A livello regionale il decremento dei lavoratori domestici non è omogeneo: in alcune regioni l’esaurimento degli effetti della “sanatoria” sembra essere più significativo, in particolare in Campania (-13,5%), Basilicata (-13,3%) e Calabria (-13,1%). In altre zone del paese, invece, il calo è stato meno importante, come in Sardegna (-1,9%). Rispetto alla popolazione residente, i lavoratori domestici sono maggiormente presenti in Sardegna, nel Lazio ed in Toscana. Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, un terzo di tutti i lavoratori domestici si concentra in sole due Regioni: Lombardia (19,5%) e Lazio (13,8%).




Anche la distribuzione delle due principali tipologie di lavoratori domestici è eterogenea nel territorio: il 37,2% dei badanti totali si concentra in tre regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Toscana). Risulta ancora più caratterizzante l’analisi dei colf, concentrati per i il 40,7% in Lombardia e nel Lazio. In particolare nel Lazio si registrano quasi 14,9 colf ogni 1.000 abitanti. Nella provincia di Roma lavorano circa 78 mila colf, il 16,8% delle colf totali a livello nazionale, oltre 65 mila si trovano a Milano (14,0%). In queste due province lavora il 16% di tutti i badanti: oltre 36 mila a Milano e circa 32 mila a Roma, su un totale nazionale di 429 mila badanti.

L’identikit di lavoratori domestici
A livello nazionale si registra una prevalenza di lavoratori domestici stranieri (69,5%); la componente più significativa è quella dell’Est Europa che arriva a rappresentare il 35,4% dei lavoratori domestici totali. I lavoratori dell’Est Europa sono maggiormente presenti nelle regioni del Nord Est, dove grazie alla vicinanza geografica la percentuale arriva a toccare il 54,4% nel Trentino Alto Adige e mediamente è pari al 51,5%.

I lavoratori domestici asiatici rappresentano invece il 17% dei lavoratori a livello nazionale e superano il 20% nelle regioni in cui è forte la presenza di colf, come il Lazio (27,7%), Sicilia (24,7%), Campania (23,8%) e Lombardia (22,5%).
In alcune regioni la presenza di lavoratori italiani è molto forte, se non maggioritaria. Oltre alla Sardegna, in cui gli italiani rappresentano l’82,2% dei lavoratori domestici, la componente autoctona rappresenta più della metà del totale anche in Molise (61,1%), mentre in Emilia Romagna ed in Lombardia la componente italiana è intorno al 19%.
Sebbene il lavoro domestico sia storicamente identificato con il genere femminile, nel 2022 sono stati registrati oltre 121 mila lavoratori domestici di genere maschile (13,6% dei lavoratori totali). In alcune regioni il fenomeno è maggiormente presente: in Sicilia il 23% dei lavoratori domestici è di genere maschile ed il Campania la percentuale arriva al 17%. A livello numerico il 40% dei domestici maschi si concentrano in Lombardia e Lazio, seguono l’Emilia Romagna (7,7%), la Toscana (8,3%) e la Campania (7,7%).





I datori di lavoro domestico
I dati sui datori di lavoro domestico (dati su fornitura personalizzata INPS), non solo ci quantificano il numero di famiglie che usufruiscono del lavoro domestico regolare, ma riescono a darci una fotografia inedita. In base ai dati elaborati dall’Osservatorio DOMINA, i datori di lavoro nel 2022 sono 978 mila ovvero 109 ogni 100 lavoratori domestici. Il fatto che il numero di datori sia superiore rispetto a quello dei lavoratori, significa evidentemente che è più frequente il caso di lavoratori occupati presso più datori nell’arco dell’anno.
Questo fenomeno è presente in quasi tutte le Regioni, ad eccezione di Valle d’Aosta (95 datori ogni 100 lavoratori), Trentino Alto Adige (95 datori ogni 100 lavoratori) e Friuli Venezia Giulia (98 datori ogni 100 lavoratori).
Tutte le Regioni ad eccezione della Sardegna (+1,0%) riportano una flessione del numero di datori di lavoro domestico. In particolare sono le Regioni del Nord Est a registrare la diminuzione maggiore (-8,4%) del numero di datori di lavoro domestico, subito seguite da quelle del Sud Italia (-7,7%).

La maggior parte dei datori di lavoro è di genere femminile (56,7%), in particolare in Sardegna il valore arriva al 67,1%, mentre è il Veneto la regione con il maggior numero di datori di lavoro “maschi” (47,9%).
Il 93,8% dei datori di lavoro domestico è di nazionalità italiana. Gli stranieri comunitari rappresentano il 2,5%, mentre gli extra Ue il 3,7%. Nei dati del 2022 si registra in particolar modo la diminuzione dei datori di lavoro extracomunitari, ridotti del 26,8% (-13 mila datori di lavoro domestico).
Infine, è interessante anche l’analisi dei datori di lavoro per fascia d’età: le due classi più rappresentate sono quella sotto i 60 anni (31,2%) e quella sopra gli 80 (36,1%). In Basilicata il 52,4% dei datori di lavoro domestico ha almeno 80 anni.




Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA,cogliere le specificità territoriali è fondamentale per capire il fenomeno del lavoro domestico, specialmente in un Paese come l’Italia, caratterizzato da forti differenze identitarie. Le peculiarità regionali aiutano anche a comprendere la frammentazione del sistema di welfare a sostegno delle famiglie, ben illustrata nel Rapporto dell’Osservatorio DOMINA”.


Redazione DOMINA
18/12/2023

 

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